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La ninna nanna del sole

Un campo di fiori bianchi in una foresta di alberi dai colori sbiaditi. Ed è li che ti svegliasti, steso in quel campo con gli occhi rivolti verso un cielo di cristallo, come in un sogno.

Alzati, cammina, torna a casa; questo era ciò che ti suggeriva il cervello, ma tu rimanevi li, immobile, ad osservare.
Vedesti una farfalla bianca e luminosa volarti vicino il volto per poi posarsi su un fiore, e tu rimani li, a spiarla.
Dopo qualche minuto di totale silenzio da parte del vento, che notasti non soffiare, decidesti di alzarti e camminare senza la benché minima idea di dove andare.
Non sai chi sei, non hai ricordi di come tu sia arrivato qui, eppure nutri un certo senso di familiarità con il luogo.
Continui a camminare in questa distesa infinita di fiori bianchi, accecato dalla luce.

Abbassi lo sguardo, noti che il tuo corpo emana la stessa luce del cielo, e che è ricoperto di cristalli bianchi, bianchi come i fiori che ti circondano, e sembri quasi parte del paesaggio.
Vedesti una figura coperta da una toga bianca in lontananza e decidesti di seguirla quando ad una certa lei si fermò. Rimase immobile girata di spalle, come una statua, per qualche secondo. "Sei morto." ti disse, con una voce così calma da dare i brividi, ma tu non provasti nulla, non provasti nessuna emozione, e non ti feci alcuna domanda.

Continuasti per il tuo cammino, senza meta, fino a quando non arrivasti ad un pozzo in pietra, circondato da sassolini; un'imperfezione grigiastra in quel bianco paradiso. Nel pozzo vi era un liquido nero che iniziò a risalire fino ad uscirne fuori e sporcarti. Una macchiolina nera su quel tuo corpo luminoso. E allora decidesti di immergerti in quel liquido bruno.
E ti ritrovasti in un mare nero e liscio come il petrolio, una distesa d’acqua nera, apparentemente infinita, e ti sentisti annegare.
Cerca di non morire, nuota, rimani a galla; ma quel mare era troppo viscoso e continuava a trattenerti, come se fosse un essere vivo, che non voleva lasciarti andare.
E allora ti arresi alla forza di quel bruno mare e ti lasciasti andare, e allora finisti sul fondale; come un relitto navale.


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